domenica 28 febbraio 2010

Palmiers
Roma 27 Febbraio 2010
Via dei Castani

Questo è l'articolo di Carlotta De Leo
uscito il 21 Febbraio 2010 su Corriere Roma.it
L'allarme: senza interventi urgenti le "Phoenix canariensis" in 2 anni scompariranno.
Abiti neri e mascherina bianca: i "palmiers" fanno il funerale alle palme
I difensori delle piante di Roma minacciate dal punteruolo rosso ne celebrano le esequie ogni sabato

Entrano in azione i “palmiers”, i difensori delle palme di Roma. Ogni sabato un gruppo di persone scende in piazza per richiamare l’attenzione dei passanti sull’epidemia silenziosa causata dal punteruolo rosso (Rhynchophorus ferrugineus), il coleottero che sta divorando tutte le chiome della Capitale (e non solo). Secondo gli esperti, senza interventi urgenti, le palme Phoenix canariensis scompariranno dalla Capitale entro poco tempo, due anni al massimo.
MANIFESTAZIONI OGNI SABATO – Nessuno slogan, piuttosto una singolare manifestazione silenziosa raccontata in un blog. I palmiers si piazzano sotto una pianta secca o moribonda. Hanno indosso abiti neri e una maschera bianca sul volto. Sul petto, un cartellone con la domanda «Lo sai che questa palma è morta?». Sono già due settimane che i palmiers celebrano questi «funerali» in pubblico a mezzogiorno: il 13 febbraio si sono visti in piazza Vittorio, mentre il 20 hanno triplicato gli appuntamenti (in contemporanea) toccando largo XXI Aprile, piazza San Giovanni e piazza Brin a Garbatella. Lo scopo è attirare l’attenzione dei romani e fargli alzare la testa in modo che possano vedere le chiome flosce e secche. «La reazione delle persone è molto positiva – spiega Antimo Palumbo, storico degli alberi, in prima linea nella la battaglia -. Siamo riusciti a produrre nei passanti un "movimento del collo” e una consapevolezza. Quasi tutti, infatti, dopo aver letto il cartello alzavano gli occhi verso la palma colpita rendendosi conto di una realtà che fino ad allora era per loro invisibile».
Ma chi sono i palmiers? «Sono persone che si stanno impegnando per salvare le palme secolari – ammette Palumbo -. Vogliamo attirare l’attenzione sull’esigenza primaria di risorse e interventi a livello nazionale per fermare questa emergenza». I palmiers, insomma, vogliono dare voce all'agonia delle palme e amplificarla affinché l'epidemia silenziosa faccia rumore e convinca i politici ad agire. «Finora le istituzioni hanno alzato le braccia con rassegnazione e indifferenza - aggiunge Palumbo - . Noi vogliamo invece che sia decretata l’emergenza nazionale e che si stanzino finalmente dei fondi per combattere questa battaglia».
MANIFESTAZIONE IL 10 APRILE – I palmiers hanno anche creato un gruppo su Facebook (Movimento per la difesa delle palme) per organizzare i nuovi blitz. Il gruppo serve anche per informare i cittadini su questa epidemia che sta devastando il paesaggio italiano. È in fase di organizzazione una grande manifestazione silenziosa che si svolgerà la mattina di sabato 10 aprile per richiedere l'intervento dello Stato con la richiesta di emergenza nazionale.

sabato 27 febbraio 2010

Palmiers
Roma 27 Febbraio 2010
Via Nomentana

Palmiers
Roma 27 Febbraio 2010
Viale della Musica

Palmiers
Roma 27 Febbraio 2010
Viale della Musica


Palmiers
Roma 27 Febbraio 2010
Via dei Castani


Palmiers
Roma 27 Febbraio 2010
Via dei Castani

sabato 20 febbraio 2010

Palmiers
Piazza Benedetto Brin Roma
Sabato 20 Febbraio 2010



Palmiers
Sabato 20 Febbraio 2010
Piazza Benedetto Brin


Palmiers
Roma 20 Febbraio 2010
Azienda Ospedaliera S.Giovanni Addolorata
Palmiers
Roma 20 Febbraio 2010
Viale XXI Aprile

venerdì 19 febbraio 2010

La Palma del Paradiso

Siamo stati a trovare Francesco De Santis il più grande palmologo italiano, autore di "Palma palmae" , che appoggia la nostra battaglia e condivide con noi la volontà di salvare le palme italiane. Siamo in contatto con lui per ciò che riguarda tutte le ultime novità sull'azione preventiva e di lotta al punteruolo rosso e in particolare con la lotta biologica. Grande esperto e appassionato, ha dedicato la sua vita a far si che le palme vengano riconosciute oltre per il loro valore botanico e paesaggistico anche per la loro alta valenza culturale, elementi fondanti da sempre nella nostra cultura. Su quest'ultimo punto pensiamo infatti che sia indegna la completa assenza o minima voce sulla difesa delle palme da parte del Ministero dei Beni Culturali , un segno negativo della superiorità dell'uomo sull'ambiente. Un'assenza alla quale presto bisognerà rimediare. Per comprendere quanto la palma sia radicata nella nostra cultura e sia fondamentale difenderla per difendere la nostra storia e il nostro passato citiamo , estratto dal libro di De Santis un brano tratto dal

Vangelo apocrifo delle Pseudo Matteo.

Il terzo giorno dopo la loro partenza accadde che Maria nel deserto si stancò per il troppo ardore del sole, e vedendo un albero di palma disse a Giuseppe: - Vorrei riposare un poco alla sua ombra-. E Giuseppe si affrettò a condurla sotto la palma e la fece scendere dalla giumenta. Appena si fu seduta, Maria, guardando la chioma della palma, vide che era carica di frutti e disse a Giuseppe: -Desidererei, se fosse possibile, raccogliere di quei frutti di questa palma.
Mi meraviglio che tu dica questo, - le rispose Giuseppe, - poiché vedi quanta è l'altezza di codesta palma, e che tu pensi di poterne mangiare i frutti! Io mi preoccupo piuttosto per la penuria dell'acqua, che già ci è venuta a mancare negli otri e non ne abbiamo più da poter rifocillare noi e i giumenti. Allora il piccolo Gesù, che con volto sorridente riposava nel grembo di sua madre, disse alla palma: Piegati, albero, e ristora mia madre con i tuoi frutti!. E subito, a questa voce, la palma chinò la sua cima fino ai piedi di Maria, e da essa raccolsero frutti con cui tutti si saziarono. Ma anche dopo che erano stati raccolti tutti i suoi frutti, restava piegata, attendendo di rialzarsi al comando di colui al cui comando si era chinata. Allora Gesù le disse: Rialzati, palma, e riprendi vigore, e sii compagna dei miei alberi che sono nel paradiso di mio padre. E adesso apri dalle tue radici la vena che è nascosta sotto terra e lascia fluire da essa acqua a nostra sazietà. Subito la palma si drizzò e attraverso le sue radici cominciarono a sgorgare sorgenti di acqua limpidissime e fresche e straordinariamente dolci. Al vedere le sorgenti d'acqua, furono rallegrati da grande gioia e si dissetarono con tutti i giumenti e gli uomini, rendendo grazie a Dio. Il giorno dopo partirono di là e nel momento in cui si accinsero a riprendere il cammino Gesù, rivolto alla palma disse "Che uno dei tuoi rami sia portato via dai miei Angeli e venga piantato nel Paradiso di mio padre. E inoltre ti concederò quest'altra benedizione : che a tutti coloro che avranno vinto in qualche competizione si dica loro : siete pervenuti alla palma della vittoria". Mentre così parlava ecco che apparve un Angelo del Signore ritto sopra l'albero della palma, e colto uno dei suoi rami volò al cielo tenendo in mano il ramo. Nel veder ciò caddero tutti con la faccia a terra e restarono come morti. Ma Gesù si rivolse a loro dicendo "Perchè nei vostri cuori si è insediata la paura? Non sapete che questa palma che ho fatto trasportare in Paradiso sarà a disposizione di tutti i Santi nel Luogo di Delizie, così come è stata a disposizione vostra nel luogo di questo deserto? Allora quelli si rizzarono tutti pieni di gioia".

giovedì 18 febbraio 2010

Richiedere
alla
Presidenza del Consiglio dei Ministri
lo stato di emergenza nazionale
Giovanni Ilarda
Nel Gennaio del 2009 quando era Assessore regionale alla Presidenza e alla Protezione civile, Giovanni Ilarda, per sconfiggere con mezzi e fondi autorevoli l'epidemia del punteruolo rosso, aveva palesato la necessità di richiedere al Governo lo stato di emergenza nazionale. Noi lo abbiamo contattato via mail e lui con solerzia e gentilezza ci ha risposto, ecco la sua mail.
"Le iniziative da me assunte nell'attività di governo, quando ricoprivo la carica di assessore alla Presidenza della Regione Siciliana (competente anche per la protezione civile), sono reperibili sulla pagina iniziale del mio blog, all'indirizzo www.lasiciliaalcentro.it e, più nel dettaglio, al seguente link: http://www.lasiciliaalcentro.it/Pagina%20punteruolo%20rosso.htm. La Giunta di Governo ha dichiarato lo stato di calamità su richiesta mia (come assessore alla protezione civile) e dell'assessore all'agricoltura, on. Giovanni La Via (docente alla facoltà di agraria dell’Università di Catania e oggi parlamentare europeo) a marzo 2009, nella prospettiva di una successiva dichiarazione dello stato di emergenza da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri che permettesse di affrontare il problema con i mezzi e le risorse proprie della protezione civile. A maggio 2009 ho rassegnato le dimissioni da assessore regionale e sono tornato a svolgere la mia attività di magistrato, ritenendo incompatibile il mio modo di concepire le istituzioni e la politica come strumenti servizio dei cittadini con il sistema di governo che avevo sino ad allora, purtroppo, dovuto sperimentare. Non sono, quindi, in grado di precisare se alla dichiarazione dello stato di calamità in sede regionale abbia fatto seguito la richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza in sede nazionale. La dichiarazione di emergenza da parte della Presidenza del Consiglio, su proposta del Dipartimento di Protezione Civile, in ogni caso, non mi risulta che sia stata adottata. Nella lotta al punteruolo rosso importanti risultati sono stati, comunque, conseguiti attraverso le "trappole" utilizzate in via sperimentale dall'Università di Palermo nell'ambito di un progetto di ricerca che, nel quadro delle mie competenze anche in materia di politiche estere della Regione, mi era sembrato utile finanziare coinvolgendo un Centro di ricerche dell’Egitto, Paese assillato dallo stesso problema. Può al riguardo consultare il sito relativo all'indirizzo http://adottaunatrappola.unipa.it/, dove troverà utili notizie e attraverso il quale potrà, se ritiene, contattare il prof. Colazza che, come entomologo, segue con grande competenza e passione la problematica."

martedì 16 febbraio 2010



La disinformazione televisiva che fa notizia e spettacolo e condanna a morte migliaia di palme simbolo della salubrità e dell’amenità del paesaggio italiano nel mondo . Questa puntata delle Iene tra l’altro basata su una lettura delle leggi un po’ forzata, e adesso vediamo come, ha prodotto più danni di un esercito di migliaia di punteruoli rossi. Peccato che loro, gli autori e gli intervistatori non se ne rendono conto, forse lo faranno nel futuro i loro figli . Una puntata di scusa o spiegazione più approfondita magari nello stessa trasmissione dovrebbe e potrebbe essere auspicabile. Ma questo è chiedere troppo e la salute degli alberi e delle palme: che poi è la nostra salute si sa non fa notizia. Ma cerchiamo di fare veramente informazione e un po’ di Storia sull’epidemia del Punteruolo Rosso in Italia
LA STORIA
Il RPW (la sigla con il quale è chiamato a livello internazionale ed è l’acronimo di Red Palm Weevil che sta per Curculionide rosso delle palme) è stato intercettato per la prima volta in Spagna nel 1996 anche se Michael Ferry e Susy Gomez (ricercatori del Centro di Elche, ES) in tutti i simposi e convegni mostrano le loro presentazioni con la data del 1994. Nel 1999 l’Unione Europea organizza un’ispezione in Spagna per prendere atto dello stato dell' infestazione da RPW.
Questo è il link al report dell’ispezione avvenuta dal 2 al 4 Novembre del 1999
http://ec.europa.eu/food/fs/inspections/pi/reports/spain/pi_rep_spai_1240-1999_fr.pdf
Nelle raccomandazioni finali al Governo Spagnolo leggiamo nel paragrafo 8 punto 3 : “Les autorites espagnoles devraint envoyer aux services de la Commission leur proposition de la directive 77/93/CEE dans les meilleurs delais et en tout cas avant le 15 fevrier 2000.” Che tradotto significa : Le autorità spagnole dovranno inviare ai servizi dela Commissione la loro proposta di modifica della direttiva 77/93/CEE il prima possibile e in ogni caso prima del 15 febbraio 2000. Ma nella nuova direttiva 2000/29/CEE (che è la normativa di base dell’assetto fitosanitario della Comunità Europea) che sostituisce la 77/93/CEE di questa proposta di modifica non c’è traccia. In pratica RPW non compare negli allegati I e II della nuova direttiva quale organismo pericoloso, le palme (soprattutto quelle di importazione provenienti da Paesi Terzi, uno su tutti l'Egitto) non sono considerati vegetali a rischio. Gli altri Paesi membri, fra cui l'Italia, inconsapevoli della presenza e del rischio RPW non vengono allertati sul problema e le palme continuano ad essere importate dall'Egitto con un livello di controllo minimo che non può certo frenare l'entrata di RPW. Con i classici tempi della lentezza della burocrazia italiana la nuova direttiva 2000/29/CEE verrà recepita in Italia col D.LGS 214/2005. Quindi In Italia fino al 2004 nessuno sapeva cosa fosse RPW, non solo ma le palme avevano piena e libera circolazione in Europa e non si può affatto escludere che palme infestate da RPW ci siano arrivate anche dalla Spagna. Decine e decine di queste palme, adagiate in containers, sono sbarcate nei porti italiani senza che si effettuasse su di esse un controllo mirato alla ricerca di RPW, un controllo che doveva necessariamente prevedere : 1- un approccio sacrificale, ovvero la sezionatura a campione di alcune palme per accertare la presenza del RPW (una palma una volta sezionata è da buttare e questo avrebbe comportato un grave peso sul business) e in caso di esito positivo, la distruzione dell'intero lotto di palme importato; 2 - periodo di quarantena, sotto protezione fisica, magari di una grande gabbia metallica a prova di fuga del curculionide in attesa che la sua eventuale presenza si conclamasse.
LA TRASMISSIONE DELLE IENE
Innanzi tutto si cita il Decreto del 9 novembre del 2007:


Decreto 9 novembre del 2007 del Ministero delle Politiche Agricole alimentari e forestali. “Disposizioni sulla lotta obbligatoria contro il punteruolo rosso della palma Ryhchophorus ferrugineus (Olivier). Recepimento della Commissione 2007/365/CE”


dove all’articolo “Indagini e notifiche” Articolo 1 si dice “Chiunque sospetti o accerti la comparsa dell’organismo nocivo in aree ritenute indenni è obbligato a darne immediata comunicazione alla struttura regionale individuata per le finalità di cui al decreto legislativo 19 Agosto 2005 , n.214, a norma dell’art.8 del decreto legislativo n.214/2005”.

Quali sono le finalità del

Decreto legislativo 19 Agosto 2005 n.214 "Attuazione della direttiva 2002/89/CE concernente le misure di protezione contro l'introduzione e la diffusione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali"

già lo sappiamo vediamo l’art.8 cosa dice

Art. 8.Obblighi di comunicazione al Servizio fitosanitario nazionale
1. E' fatto obbligo a chiunque ne e' a conoscenza di dare immediata comunicazione al Servizio fitosanitario nazionale, della comparsa nel territorio della Repubblica italiana di organismi nocivi di cui all'allegato I o II, nonché' di ogni altro organismo nocivo, non segnalato precedentemente.
2. Le Istituzioni scientifiche che conducono monitoraggi sulla presenza di organismi nocivi elencati negli allegati I e II devono tempestivamente comunicarne i risultati al Servizio fitosanitario nazionale
Poi si prosegue con
Art.54.Sanzioni amministrative
5. Chiunque non ottempera agli obblighi di cui all'articolo 8, comma 1 e non rispetti i divieti di cui all'articolo 9, commi 1 e 2, e' punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 250,00 ad euro 1.500,00.
Un sanzione che riguarda (come dice il decreto che concerne le misure di protezione contro l'introduzione e la diffusione nella Comunità di organismi nocivi) chi introduce o diffonde organismi nocivi. E quindi già su questa lettura siamo sul piano della barzelletta che tocca il suo culmine quando viene citato il Codice Penale (senza che si specifichi la fonte di quest’ultima citazione) Libro secondo Dei Delitti in particolare. Titolo VIII Dei delitti contro l’economia pubblica, L’industria e il Commercio Capo I dei delitti contro l’economia pubblica.
Dove all’ art. 500 Diffusione di una malattie della piante o degli animali si dice
Chiunque cagiona la diffusione di una malattia alle piante o agli animali, pericolosa all’economia rurale o forestale, ovvero al patrimonio zootecnico della nazione, è punito con la reclusione da uno a cinque anni. Se la diffusione avviene per colpa, la pena è della multa da lire duecentomila a quattro milioni.”
Ecco così finiscono le citazioni ed inizia lo show. Questa mistificazione che produce audience e spettacolo che traspone la realtà di un’epidemia terribile che sta trasformando il nostro paesaggio in una barzelletta fatta di gag, rumorini ed insetti che passano a ritmo cadenzato è senz’altro un pessimo esempio di come si fa televisione e ripeto, necessiterebbe di scuse da parte degli autori del programma . Scusa ai proprietari di palme colpiti dal dolore della perdita di esseri vegetali (viventi, questo lo abbiamo dimenticato) che per diverse generazioni familiari sono stati apportatori di ombra e bellezza. Scusa a tutti gli italiani che stanno assistendo con rabbia e rassegnazione a questo drammatico cambio dell’immagine del loro paesaggio. Scusa ai turisti stranieri che tornando in Italia nei prossimi anni si troveranno di fronte a città senza più palme : altro che le barzellette di Italia Uno e le Iene.

lunedì 15 febbraio 2010

Palmiers
Roma 13 Febbraio 2010
Piazza Vittorio

sabato 13 febbraio 2010

Palmiers
Roma 13 Febbraio 2010






Palmiers
Roma 13 Febbraio 2010
Piazza Santa Maria Liberatrice
Palmiers
Roma 13 Febbraio 2010
Parco del Colle Oppio
Palma tagliata è olocausto
di Jorge Boccanera
traduzione di Alessio Brandolini
Centellea, entre las mandíbulas del diablo, una brizna de hierba,
señales del derrumbe.
Lo siento entre las vísceras como un ala de filos, silbos de sucumbir.
Ciego frente a la Palma Real, ignora que ella es muchas si abraza,
corre, gira por la espuma del goce.
Hay un bosque quemado en el centro de mi juventud.
Son treinta mil esos sueños talados.
Quiero urgencia y memoriacuando el horror enjuague su rostro en el follaje. Que nadie ofenda al bosque.
Palma cortada es holocausto.
*
Scintilla, tra le mandibole del diavolo, un ciuffo d’erba, indizi del crollo.
Lo sento tra le viscere come un’ala di fili, sibili del soccombere.
Cieco davanti alla Palma Reale, non sa che lei è multipla se abbraccia,
corre, svolta per la schiuma del piacere.
C’è un bosco bruciato in mezzo alla mia giovinezza.
Son trentamila quei sogni abbattuti.
Voglio urgenza e memoria quando l’orrore si risciacqua la faccia tra il fogliame.
Che nessuno offenda il bosco.
Palma tagliata è olocausto.
Un articolo da rivedere e modificare

Nel Decreto del 9 Novembre 2007 - Disposizioni sulla lotta obbligatoria contro il punteruolo rosso della palma Rhynchophorus ferrugineus (Olivier). Recepimento decisione della Commissione 2007/365/CE che regola in Italia la legislazione dell'attacco del punteruolo rosso alle palme leggiamo all'articolo 11 che :
- le misure obbligatorie derivanti dal decreto sono a cura e spese dei proprietari e conduttori.
Da questo scaturiscono alcune considerazioni: per quale motivo il proprietario deve essere responsabile di un epidemia che non nasce da una sua (usando un gioco di parole) benchè minima responsabilità? Solo perchè è proprietario? Se io ad un incrocio passo con il rosso o parcheggio in seconda fila o divieto di sosta sono responsabile e quindi giustamente posso ( e devo) essere multato, ma che colpa ha un proprietario di una palma piantata dai suoi genitori e in vita da più di cinquant'anni che una mattina si sveglia e scopre (perchè magari glielo ha detto il vicino più informato) che la sua cara e amata palma è spacciata e per rimuoverla deve spendere 1300 euro? Non sarebbe assurdo e beffardo per dei cittadini che subiscono i danni di una calamità (della quale non sono responsabili) come quella di un terremoto obbligarli a cura e spese dei proprietari e conduttori a rimuovere da soli le macerie ( o con personale specializzato) e poi ricostruirsi la casa? Ah ma qualcuno direbbe quelle sono piante, "che ce ne frega se muoiono ne ripiantiamo delle altre" gli uomini sono altra cosa. Però sempre nello stesso articolo si legge che tale epidemia potrebbe causare gravi danni per l'economia per l'ambiente e per il paesaggio e si delega questa prevenzione alle Regioni. Ecco la prevenzione non è più necessaria perchè l'epidemia è sfuggita al controllo e la devastante azione del punteruolo rosso sta trasformando per sempre il nostro paesaggio con gravi ripercussione sull'immagine della nostra nazione del mondo. Non basterebbero forse questi elementi per decretare lo stato di emergenza naturale e far si che il Governo Italiano (non le Regioni sempre più bisognose di risorse economiche) intervenga con stanziamenti di fondi, un responsabile che si occupi di coordinare tutte le forse attualmente in campo a livello locale e con delle azioni che servano a contenere l'attuale irrefrenabile aumento della popolazione dei coleottori nella zone cosiddette sensibili quali : prezzi calmierati degli interventi (di smaltimento e prevenzione) o agevolazioni fiscali per i proprietari per questi interventi? Tutto dipende da che posto nelle priorità degli italiani si trova (e si troverà nei prossimi mesi) l'argomento palme. Se la maggioranza delle persone si farà convincere dall'opinione diffusa dalla maggior parte dei media che tutto quello che poteva essere fatto è stato fatto e il coleottero e talmente potente che non possiamo fare più niente (e noi, ma anche la maggior parte dei tecnici italiani che hanno avuto a che fare con il punteruolo sanno che non è così) l'epidemia nei prossimi anni diventerà strage, visto che dopo che il coleottero avrà attaccato le Phoenix canariensis si organizzerà per attaccare le altre palme in particolare le Washingtonie e le Chamaerops. A piccola dimostrazione che finora non è stato fatto tutto e neanche il meglio basta prendere
l' Estratto dal Decreto della Giunta Regionale Lazio n. 390 del 5 Giugno 2007 ai fini di contenere la diffusione di Rhynchophorus ferrugineus sul territorio regionale, dove nelle
MISURE FITOSANITARIE E PRESCRIZIONI PER L’ERADICAZIONE DEL PUNTERUOLO ROSSO DELLE PALME
si dice che
-2. l'area sottostante la proiezione della chioma della pianta da abbattere deve essere coperta con teli plastici dello spessore di almeno 0,40 millimetri, al fine di agevolare le operazione di raccolta delle parti vegetali tagliate e di tutti gli stadi di sviluppo dell’insetto cadutiaccidentalmente al suolo;
5. nel corso delle operazioni si deve provvedere con tempestività alla soppressione degli adulti e degli stadi preimmaginali (larve e bozzoli), che potrebbero accidentalmente liberarsi nell’area circostante ricorrendo a qualsiasi mezzo idoneo alla loro soppressione, quali la raccolta manuale ed il confinamento in recipienti chiusi e attivati con sostanze insetticide, l’eliminazione per compressione meccanica o la bruciatura con bruciatori a gas;6. alla fine delle operazioni di abbattimento della pianta è necessario procedere alla raccolta eall’imbustamento di tutti i residui finali depositati sul telone di plastica;
ecco, provate anche domani ad andare per esempio a Roma in Piazza Santa Maria Liberatrice Testaccio (ma non è il solo posto) dove alle due palme attaccate da punteruolo sono state rimosse le chiome (probabilmente da una ditta in appalto per il Servizio Giardini) e guardate per terra: centinaia di cocoon del punteruolo sono a terra a disposizione di chiunque. Non bisognava forse secondo il Decreto Regionale ricorrere a qualsiasi mezzo idoneo alla loro soppressione o ancora meglio all'imbustamento di tutti i residui finali depositati sul telone di plastica? Non bisognava? Lasciare la domanda in sospeso forse servirà ad avere risposte.
Ecco l'Art.11 del Decreto del 9 Novembre 2007
Misure finanziarie
Le misure obbligatorie derivanti dall'applicazione del presento decreto sono a cura e spese dei proprietari o conduttori, a qualsiasi titolo, dei luoghi ove sono presenti piante sensibili.
2. Le regioni al fine di prevenire gravi danni per l'economia per l'ambiente e per il paesaggio possono stabilire interventi di sostegno connessi all'attuazione del presente provvedimento.

venerdì 12 febbraio 2010

Sabato 13 Febbraio in tre piazze romane partono i Palmiers.




I Palmiers sono coloro che pensano che salvare palme secolari che caratterizzano il paesaggio italiano sia esigenza primaria sulla quale investire risorse ed interventi a livello nazionale e governativo. I Palmiers vogliono dare voce all'agonia delle palme, e a...mplificarla e far si che l'epidemia silenziosa, riacquisti suono e torni a fare rumore, per arrivare a quei politici che hanno alzato le braccia con rassegnazione e indifferenza dicendo "ma che ci importa a noi delle palme, se ne occuperanno i tecnici, noi abbiamo problemi più importanti da sbrogliare".Per diventare Palmiers basta impegnarsi solo per mezz'ora a settimana.

Maggiori informazioni


Sabato 13 Febbraio 2010 :
Piazza Vittorio
Parco del Colle Oppio
Piazza Santa Maria Liberatrice
Sabato 20 Febbraio 2010
Azienda Ospedaliera S.Giovanni Addolorata
Piazza Benedetto Brin
Viale XXI Aprile
Sabato 27 Febbraio 2010
Viale della Musica
Via Nomentana
Via dei Castani